Quale regolamento sul catering è necessario per organizzare eventi a domicilio?

La crisi occupazionale degli ultimi anni stimola la ricerca costante di nuove fonti occupazionali nel mercato del lavoro: il catering e il banqueting per matrimoni, eventi e cerimonie è ormai una realtà imprenditoriale in continua espansione.
In questa guida mirata vi indicheremo il codice Ateco giusto da usare per le attività di catering e qual è la normativa in uso con i requisiti idonei per sviluppare un’attività in questo settore.

La differenza tra catering e banqueting

Con il termine catering si intende l’organizzazione di cene di rappresentanza, di cerimonie, di congressi, di convegni, di matrimoni e di battesimi. Possiamo immaginarlo come uno chef sempre in movimento, tra location diverse, intento a preparare e consegnare tutto il cibo necessario per soddisfare i palati degli invitati ad una festa. Lo possiamo considerare anche un ristorante a domicilio che, come tutte le attività imprenditoriali, richiede un investimento economico iniziale per l’acquisto delle materie prime, le attrezzature, le autovetture e per il costo del personale.
Questo spiega perché il valore degli alimenti comprati per elaborare un menù personalizzato per uno specifico evento o ricevimento può triplicare dal prezzo iniziale.
Ogni attività che si rispetti all’inizio è, per l’imprenditore, soltanto continua fonte di spese e di perdite di denaro mantenendosi lontano dal raggiungimento del Punto di Pareggio. Ovviamente il guadagno è legato anche al tipo di strategia imprenditoriale che si mette in atto, soprattutto con la scelta dei servizi e prodotti che si vogliono offrire ai propri clienti.

Le normative e i requisiti per il catering a domicilio

Per iniziare un’attività di catering o banqueting non si deve essere in possesso di titoli di studio particolareggiati, serve soltanto il diploma dell’Istituto Alberghiero e una forte dedizione per l’argomento. Un’esperienza professionale o uno stage presso ristoranti, alberghi e similari, sono consigliati.
La normativa in vigore che si occupa dell’attività di catering o banqueting si riferisce ad un’attività di somministrazione di bevande e cibi indirizzato soltanto alla persona che ne farà uso e ai suoi invitati, nella location scelta dal cliente stesso. Occorre ottenere la certificazione HACCP che si consegue superando un esame con tema le regole della manipolazione, conservazione e trasferimento del cibo alla location finale indicata dal cliente.
Si deve presentare la SCIA al SUAP comunale in concomitanza con l’apertura della partita Iva e come step finale stipulare una polizza assicurativa per coprire danni a persone o cose. Per quello che riguarda la manipolazione e distribuzione di cibi, le regolamentazioni in materia di sanità, sono molto severe e per tutelarsi è indispensabile seguire il corso di HACCP presso la Camera di Commercio della zona di residenza. Per ottenere la certificazione al corso di HACCP bisogna aver frequentato un minimo di ore stabilite e sostenere un esame finale con il quale si avrà il certificato per poter intraprendere l’attività di catering o banqueting a livello professionale.
Una frequentazione ulteriore di corsi specifici sull’argomento catering aiuterà a perfezionare e a svolgere al meglio questa professione. In un giorno così importante come quello del matrimonio o della laurea si richiede maggiormente un servizio professionale di altissimo livello.
Per questi motivi sarà utile prepararsi al meglio con la scelta giusta di personale e strumenti di lavoro. Non trascurare infine il trasporto dei cibi, è indispensabile essere organizzati anche per la scenografia con cui sarà disposto il cibo del banchetto.

Il Codice ATECO utile per il catering

Il Codice ATECO da usare per cominciare un’impresa di Catering e Banqueting è il 56.21.00.